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A Canazei Luce Caponegro si racconta nel suo primo libro

"Comunque il pesce fuor d’acqua è quello che poi si è evoluto…".
Non bisognerebbe mai dimenticare questo aforisma mentre si sfogliano le pagine di "Da bambina sognavo di volare", il nuovo libro in uscita a febbraio per Cairo Editore della ravennate Luce Caponegro. Una brillante opera autobiografica iniziata oltre dieci anni fa, quando Selen - appena riemersa dalle onde di una vita turbolenta - decise, per la prima volta, di raccontarsi.
Il libro è il viaggio a ritroso di un'esistenza "al limite" tra le macerie fumanti di incontri sbagliati e le ferite mai rimarginate di una giovinezza scandita da curiosità (a volte) esagerate. "Ma per quanto abbia pagato sulla mia pelle il peso di certe scelte - spiega oggi Luce - nella mia vita non c'è spazio per la redenzione, ma solo per l'evoluzione".
Una vita "senza filtri" segnata, nei suoi primi capitoli, dall'indole ribelle, dalla filosofia hippy, dalla devozione acerba per Sai Baba e dall'ombra (eternamente) ingombrante del porno: "Quando mi rivedo in certe scene - spiega - stento a riconoscermi perché quella ragazzina disinibita e trasgressiva la sento ormai troppo distante dalla mia vita attuale e dal mio modo di essere. Selen ancora oggi mi suscita un sentimento di tenerezza, ma tante volte, rivedendomi, ho dovuto ammettere a me stessa di aver un tantino esagerato".
Eppure, anche quell'esperienza, è stata vissuta in modo atipico: "Se avessi fatto l'hard per soldi oggi vivrei di rendita, invece mi sono ritirata proprio quando i produttori iniziavano a propormi compensi astronomici. La verità è che io mi sono sempre sentita un'outsider dell'hard, una ragazza che, in quegli anni, spinta da una grande energia sessuale, voleva solo sperimentare l'ebbrezza eversiva di quelle esperienze estreme".
Riposto nel cassetto quel capitolo della sua vita, Luce - dopo un laborioso processo di crescita interiore ed un percorso di profondo cambiamento tra le discipline olistiche - è entrata in sintonia con la sua vera essenza, quella della madre premurosa che, tutta casa & lavoro, vive nel segno dei valori in cui crede: la casa, la famiglia, il lavoro, l'amore supremo per i figli. Perché, a dispetto dell'immagine trasgressiva che, suo malgrado, le è rimasta appiccicata addosso, chi la conosce bene sa che sono ben altri i punti cardinali della sua esistenza terrena: "Io sono una donna romantica e pragmatica - dice - che ha lottato tanto per la propria indipendenza economica ed affettiva e che oggi conduce una vita nel segno della normalità. Agli uomini mi concedo molto raramente e, pur essendo una grande tifosa dell'amore, da tanto tempo, senza alcun rimpianto, sono single".
Un vuoto che Luce ha colmato con la passione per il lavoro, con l'amore simbiotico per il suo centro estetico - aperto a Ravenna qualche anno fa - dove, circondata dalle donne, può finalmente sprigionare la sua indole sciamanica e l'energia vitale della curandera: "Ho fatto del benessere delle donne la mia ragione di vita - spiega Luce - ed oggi il mio centro estetico, lo dico con orgoglio, è diventato un tempio della bellezza fisica ed interiore. Un luogo magico in cui ritrovare serenità e tornare in sintonia con la propria femminilità".
Per evitare che il suo libro diventasse un documento scandalistico da dare in pasto alla betoniera del pettegolezzo, Luce ha deciso di non citare neppure un nome. Anche se, dopo lo scandalo "Me too", pure lei avrebbe tantissimo da dire: "A volte si pensa che il mondo dell'hard sia un sottobosco di compromessi e loschi figuri - dice - invece personalmente le proposte più oscene le ho ricevute nei backstage dei salottini televisivi, quelli dove tutto sembra immacolato e al di sopra di ogni sospetto. Se, ad un certo punto, non ho più lavorato nel mondo della televisione è proprio perché ho deciso di non scendere a compromessi rispedendo al mittente tante proposte indecenti".

Oggi Luce partecipa raramente al mondo dello showbiz. L'ultimo avvistamento, nel week-end dell'Immacolata, ospite a Canazei della "Settimana Vip" dell'Ale Piva Production. Quattro giorni tra amici e cose semplici per godersi la serenità ritrovata e gli scampoli della sua nuova normalità: "Non ho spento la mia energia sessuale - conclude - ma oggi sono una donna completa ed equilibrata, che vive nelle regole e che non scende a compromessi. Una madre premurosa gelosa delle sue conquiste e della propria indipendenza".


M.P.

Author & Editor

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